La prima esperienza formativa in Italia sembrerebbe collocarsi a Milano, dove nel 1920 fu fondato l’Istituto italiano per l’assistenza sociale. Successivamente a Roma, nel 1928, sorse, grazie alla collaborazione della Confederazione generale dell’industria italiana (Confindustria), la Scuola superiore fascista di assistenza sociale di San Gregorio al Celio alla quale contribuirono Paolina Tarugi (1889-1969), Corrado Gini (1884-1965), Alfredo Niceforo (1876-1960) e Luigi Devoto (1864-1936), doveva preparare il personale femminile in servizio presso le fabbriche per offrire assistenza ai lavoratori nelle varie evenienze della vita. La scuola fu definitivamente chiusa nel 1943 dopo aver formato circa 500 operatrici.
Nel 1944, sotto la direzione di Odile Vallin (1914-2008), viene istituita a Milano dalla Compagnia di San Paolo la Scuola pratica di assistenza sociale sostenuta dalla “Opera Cardinal Ferrari”.
In seguito, perlopiù nel 1946, nasceranno altre iniziative a Milano (Scuola per assistenti sociali del lavoro, …) e a Roma (…)
Le scuole di nuova fondazione, fra le quali quella di Trento (Scuola superiore di servizio sociale, 1947-1992), troveranno elementi ispiratori anche in quanto sarà presentato e discusso nel corso del Convegno di Tremezzo per studi di assistenza sociale svoltosi nel periodo 16 settembre-6 ottobre 1946.
Gran parte di queste realtà formativi fecero riferimento a diverse realtà nazionali.
I gruppi di scuole
La crescente contrapposizione ideologica su come concepire e organizzare i servizi sociali, specie all’indomani del conflitto bellico e del convegno di Tremezzo, si tradusse nella nascita di realtà associative di diverso orientamento confessionale e metodologico cui facevano riferimento le varie scuole: l’Ente nazionale scuole italiane di servizio sociale (ENSISS), improntato a un carattere laico anche se l’orientamento di fondo era di chiara ispirazione cattolica, l’Opera nazionale di assistenza religiosa e morale degli operai (ONARMO), di forte ispirazione confessionale, e l’Unione nazionale per le scuole di assistenza sociale (UNSAS) finanziata da Confindustria, INAIL e CGIL. Un discorso a parte merita il Centro di educazione professionale per assistenti sociali (CEPAS), a carattere fortemente politico, fondato e gestito nelle prime fasi dai coniugi Guido Calogero (1904-1986) e Maria Comandini (1903-1992).
Negli anni 1947-1954 tutte le scuole furono finanziate dall’Amministrazione aiuti internazionali (AAI), che gestiva i fondi per la ricostruzione postbellica. Nel 1960 funzionavano in Italia 55 scuole di servizio sociale: 20 del grupo ONARMO, 9 dell’ENSISS, 4 facenti capo all’UNSAS e 22 indipendenti.
Per approfondimenti Materiali per una ricerca storica delle scuole di servizio sociale, a cura di Bruno Bortoli, Trento, Scuola superiore regionale di Servizio sociale; Padova: Fondazione Emanuele Zancan, 1980.